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Programmi di manutenzione ordinaria e straordinaria, per mantenere gli impianti sempre efficienti e aggiornati
‘ABC di un sistema di allarme
Sicuramente vi siete trovati a far fronte al problema di una barriera di comunicazione, creata dall’utilizzo di un vocabolario troppo specialistico, da parte dei professionisti di un determinato settore. Questo accade in molti campi della vita. Se in precedenza, non avete mai avuto a che fare con un sistema di allarme, il primo approccio con un professionista che dovrà installare il sistema può essere abbastanza stressante, perché le parole che escono dalla sua bocca vi suoneranno strane. Questo è il motivo per cui cercheremo di rendere la terminologia associata ai sistemi di allarme, ed il funzionamento delle apparecchiature principali comprese in un semplice sistema di allarme, meno estranei. Faremo del nostro meglio per presentarvi in modo accessibile, il funzionamento di base di alcuni specifici componenti di un sistema di sicurezza.
Ci preme che veniate a conoscenza delle opportunità che la tecnologia offre e che possiate muovervi agevolmente al suo interno. Abbiamo la speranza che le informazioni che vi forniremo di seguito, vi permettano di comprendere meglio le questioni di fondo e la terminologia relativa ai sistemi di segnalazione, di effrazione e di rapina.
La Centrale di allarme
Volendo fare una comparazione, si potrebbe dire, che una centrale di allarme costituisce il cervello di un sistema di allarme. Senza la centrale, il sistema non è in grado di funzionare. Ad essa arrivano tutte le informazioni, raccolte dalle altre apparecchiature. Le informazioni vengono elaborate e sulla loro base, vengono prese le decisioni opportune, relative alle successive operazioni da eseguire. Quale sarà l’azione da intraprendere, è stato definito al momento della programmazione della centrale.
A causa della sua enorme importanza, una centrale di allarme, deve essere quanto il più possibile, protetta e non accessibile a potenziali scassinatori. Se questi riuscissero, in tempi brevissimi, a trovare e a manomettere la centrale, anche il migliore sistema di allarme, si rileverebbe inefficace.
Le Tastiere
Affinché un sistema di allarme , operi secondo le nostre aspettative, occorre assicurare la comunicazione tra noi e la centrale di allarme. A questo scopo vengono utilizzate le tastiere. Di regola, le tastiere vengono montate in luoghi facilmente accessibili. Attraverso una tastiera, è possibile inviare diversi comandi alla centrale di allarme, tra i quali , quello di effettuare l’inserimento ed il disinserimento, sono i più importanti. Con le tastiere, è possibile anche venire a conoscenza degli allarmi, delle avarie e di altri eventi che sono stati registrati nel sistema. Inoltre, utilizzando una tastiera è anche possibile programmare la centrale di allarme. Al momento , due tipi di tastiere sono le più utilizzate: le tastiere LED, le quali comunicano attraverso dei diodi LED di segnalazione, e le tastiereLCD , che, comunicano attraverso linee di testo mostrate sullo schermo LCD. Queste ultime , grazie alla loro capacità di mostrare messaggi di testo, sono di più facile utilizzo e maggiormente orientate all’interfaccia con l’utente.
I Rilevatori
I rilevatori, nei sistemi di allarme, ricoprono lo stesso ruolo che ricoprono nei sistemi di sicurezza militari, le sentinelle oppure le guardie: il loro compito è quello di raccogliere informazioni. Naturalmente, le informazioni raccolte da una guardia nell’esercito, sono abbastanza differenti, ma l’idea di base è la stessa. La guardia dell’esercito riporta delle informazioni alla corrispondente autorità superiore di comando, in modo che vengano prese le opportune misure. I rilevatori nei sistemi di sicurezza, forniscono informazioni ad una centrale di allarme, vale a dire all’equivalente dell’autorità superiore di comando nell’esercito. Se accade qualcosa nell’ambito del campo del rilevatore, che in conformità con le regolazioni programmate nella centrale di allarme, può essere riconosciuto come una minaccia, la centrale di allarme ordinerà alle rispettive apparecchiature, di effettuare azioni specificate. Lasciando da parte le similitudini di carattere militare, ma continuando sempre a descrivere figuratamente l’essenza dell’operatività di un rilevatore, si può dire che i rilevatori ricoprono, in un sistema di allarme, il ruolo degli organi di senso. Le stimolazioni, che arrivano alla centrale di allarme (cioè il cervello), attraverso i rilevatori, abilitano le reazioni del sistema. A seconda del tipo di rilevatore, gli stimoli possono essere di natura diversa.
Esistono diversi tipi di rilevatori, ma tra quelli che sono maggiormente utilizzati nei sistemi di segnalazione di effrazione e di rapina, possono essere nominati: quelli ad infrarossi (attivi e passivi), quelli di rottura vetro, quelli a microonde, quelli magnetici, quelli adoppia tecnologia, così come le combinazioni di queste tecniche. Focalizzeremo la discussione solo ad alcuni esempi di tipi di rilevatori, che vengono considerati tra i più diffusi e popolari : gli infrarossi passivi, i rilevatori di rottura vetro, i contatti magnetici, ed i rilevatori a doppia tecnologia. Essi possono proteggere sufficientemente un edificio contro l’effrazione e la rapina. Il furto con scasso, spesso è preceduto dalla rottura dei vetri delle finestre / pannelli della porta. Eventi di questo tipo vengono registrati dai rilevatori di rottura vetro. La maggior parte dei rilevatori di rottura vetro in commercio, sono costituiti da microfoni rilevatori. È cosa risaputa, che la rottura del vetro è accompagnata da uno specificorumore. I microfoni rilevatori, ne registrano il suono e richiamano l’allarme. Sfortunatamanete, vivendo noi in un mondo pieno di suoni vari, il rilevatore potrebbe rispondere a segnali, che non hanno nulla in comune con la rottura del vetro, ad es. agli squilli del telefono , oppure alla musica. Questo è il motivo per cui, i rilevatori più avanzati sono in grado di analizzare se i suoni in entrata, possiedono particolari proprietà esattamente definite. Soltanto nelle situazioni nelle quali , un suono (ad alta-frequenza) di rottura vetro, è stato preceduto da un suono di impatto (a bassa-frequenza), viene trasferita la relativa informazione alla centrale di allarme.
Uno scassinatore, può entrare in un edificio protetto, senza rompere nessun vetro, ma anche se si verifica questo caso, sarà comunque difficile per lui , evitare di aprire le finestre oppure la porta. La centrale di allarme viene informata dell’apertura di una finestra oppure di una porta, dai rilevatori magnetici (contatti), colloquialmente chiamati contatti reed. I rilevatori magnetici, sono sempre costituiti da due elementi: il magnete ed il contatto reed. Il principio del loro funzionamento è semplice. Fino a quando il contatto reed rimane nel campo magnetico, è chiuso oppure aperto. Quando esso è fuori dal campo magnetico, cioè a dire il magnete è stato allontanato, il contatto reed si apre (oppure si chiude). Questa informazione viene trasferita alla centrale di allarme ed adeguatamente interpretata. Se lo scassinatore, in qualche modo riuscisse ad entrare nell’edificio protetto, non rompendo i vetri né aprendo una finestra oppure una porta, non potrà comunque evitare di muoversi per i locali. Ed allora la centrale di allarme, verrà informata dei suoi movimenti dai rilevatori di movimento, la linea successiva di difesa di un sistema di allarme.
I rilevatori di movimento includono i rilevatori ad infrarossi passivi, chiamati anche rilevatori PIR (Passive Infra Red). Questi dispositivi, notificano alla centrale di allarme, i movimenti di oggetti che irradiano calore, che sono apparsi nell’area da loro protetta. La concezione del funzionamento di questo tipo di rilevatori, è basata sulla misurazione dell’irradiamento di calore. A questo punto, vanno ricordati alcuni princìpi fisici di base. Ogni corpo fisico possiede una propria temperatura, per cui emette radiazioni di calore. Queste radiazioni sono invisibili all’occhio umano, fino a quando la temperatura dell’oggetto non raggiunge i 500 gradi Celsius. La parte di radiazioni di calore che è invisibile all’occhio umano, viene chiamata radiazione infrarossa. È essenziale per i sistemi anti – effrazione e rapina , l’essere in grado di rilevare all’interno dell’area supervisionata, la presenza di persone che non dovrebbero trovarsi in quel luogo in un dato momento. Naturalmente , la potenza delle radiazioni emesse da un essere umano , è insignificante, e può essere quindi difficilmente rilevabile contro lo sfondo che lo circonda, sfondo che emette calore a sua volta. Questo è il motivo per cui, i rilevatori PIR, concentrano il loro operato sulla cattura di brusche variazioni di temperatura all’interno del loro campo di azione. Sono esattamente questi, i cambiamenti provocati dal movimento di persone. Naturalmente, l’analisi dei segnali che raggiungono il rilevatore è notevolmente più complessa , comunque speriamo di essere riusciti a dare almeno un’idea di massima, dei principi di base sui quali si basano questi rilevatori.
Nel caso in cui esista la possibilità che il rilevatore PIR, possa essere esposto a rapidi cambi di temperatura (ad esempio, perché nelle vicinanze è situato un forno, oppure una griglia dell’aria condizionata), è possibile utilizzare un rilevatore a doppia tecnologia. Generalmente con questo termine, si intende qualsiasi rilevatore, nel quale vengano utilizzate due differenti tipi di rilevazioni. In questo modo è possibile ottenere una performance migliore ed i potenziali falsi allarmi possono essere eliminati. Un esempio di rilevatore a doppia tecnologia, è quello che combina la rilevazione a raggi infrarossi e quella a microonde. In che cosa consiste la rilevazione a microonde? Questo tipo di rilevazione , opera analogamente al ben conosciuto radar. Il trasmettitore invia microonde che vengono riflesse dagli oggetti e raggiungono il ricevitore. Basandosi sull’analisi dei segnali , il trasmettitore determina quale di questi sia in movimento (questo è possibile grazie all’effetto Doppler, che forse alcuni ricordano dalle lezioni di fisica , e che per esempio, fa sì che il suono provocato da un’ automobile in avvicinamento, sia diverso da quello di un’automobile in allontanamento) e solo questi rivestono interesse sotto l’aspetto del sistema di allarme. Conseguentemente, nel caso di un rilevatore a doppoa tecnologia, la relativa informazione può essere trasmessa alla centrale di allarme, soltanto quando viene registrato un rapido cambiamento, basato sulla rilevazione a raggi infrarossi, ed il movimento, viene simultaneamente confermato dalla rilevazione a microonde. In questo modo, il richiamo di un falso allarme, ad es . un rapido riscaldamento del forno, diventa impossibile.
La Sirena
Un uomo che viene ferito, per prima cosa emette un grido. Soltanto in seguito esegue le altre azioni richieste dalle circostanze. Nel caso dei sistemi di segnalazione di effrazione e rapina, la forma di reazione più semplice in situazioni di allarme, è l’attivazione dei dispositivi che segnalano l’allarme. I segnalatori possono essere di diverso tipo : ottico (cioè che utilizzano la segnalazione visiva), acustica (cioè che utilizzano la segnalazione acustica), oppure anche ottico – acustica (cioè a dire che uniscono insieme entrambe le forme). I segnalatori possono essere montati all’interno di un’area, oppure all’esterno di edifici. Il loro funzionamento resta sempre lo stesso: fornire informazioni chiare ed evidenti, sul presentarsi di situazioni di allarme. ” L’urlo ” di un sistema di allarme, non può passare inosservato.
Vigilanze e Messaggistica
Così come il solo strillare, non può curare le ferite riportate, così la segnalazione di allarme da sola, sia essa effettuata attraverso suoni oppure luci, non importa quanto spettacolare possa essere, non risolve il problema delle effrazioni. In modo particolare va tenuto in considerazione, che una persona, durante lo scasso può essere lontana da casa, oppure da un altro sito protetto da un sistema di allarme. Inoltre, nel sistema di allarme, può presentarsi un’avaria, oppure un altro evento che è così importante , da volerne essere informati. Questo è il motivo per cui i sistemi di segnalazione di effrazione e rapina più avanzati, sono equipaggiati con meccanismi e dispositivi per il monitoraggio e la messaggistica. Le funzioni di monitoraggio e di messaggistica, vengono soliatmente effettuate attraverso la linea telefonica. Il concetto di monitoraggio telefonico , consiste nel trasferimento da parte della centrale di allarme, dei corrispondenti segnali alla stazione di monitoraggio, cioè a dire alla stazione di Vigilanza. Generalmente , i servizi di monitoraggio vengono offerti dalle aziende di vigilanza, e le informazioni raccolte attraverso di esse, vengono analizzate in tempo reale e , se è necessario, vengono prese le decisioni sulla necessità di effettuare interventi. La funzione di messaggistica , viene effettuata dalla centrale di allarme attraverso un messaggio acustico emesso da un sintentizzatore vocale, oppure attraverso messaggi di testo, trasferiti come messaggio SMS, verso un telefono cellulare. Grazie a questo , il proprietario del sistema di allarme , oppure una qualsiasi altra persona, dallo stesso autorizzata , può essere informato in tempo reale, del presentarsi di allarmi oppure di altri eventi pre – selezionati avvenuti nell’area protetta.